Internet è un mondo in perpetuo movimento e noi – bene o male – dobbiamo (in)seguirlo.
Il sito web è uno strumento, un’opportunità. Averne uno ben strutturato ci consente di ottimizzare e migliorare il nostro business, il nostro progetto, che sia per noi o per i nostri clienti.
Come ogni strumento che si rispetti, per essere SEO friendly il sito deve avere determinate caratteristiche tecniche, legate sia all’hosting che al codice con cui è realizzato, pertanto, al momento in cui si progetta, è importante considerare alcuni punti, utili a ottenere più benefici possibili quando sarà on line.
Come ogni strumento che si rispetti, per essere SEO friendly il sito deve avere determinate caratteristiche tecniche, legate sia all’hosting che al codice con cui è realizzato, pertanto, al momento in cui si progetta, è importante considerare alcuni punti, utili a ottenere più benefici possibili quando sarà on line.
- Sicurezza web: conversione al protocollo HTTPS significa maggior sicurezza per l’utente (quindi migliore esperienza utente), sia che effettui acquisti o che navighi solamente nel sito; Google sta iniziando a indicizzare molte pagine con questo protocollo rispetto al tradizionale http; per i siti e-commerce è tassativo utilizzarlo, a meno che non si dirotti l’utente su altre piattaforme di pagamento (banca sell, paypal, ecc).
- Mobile-friendly: è scontato, lo so, ma per alcuni non ancora. Il sito deve essere prima concepito per l’utilizzo con dispositivi mobili e poi per desktop. Tutti hanno un dispositivo mobile ed è per questo che dobbiamo rivolgerci a quel tipo di utenti, per poterli raggiungere ed essere sempre raggiunti. Dobbiamo essere raggiungibili sempre, in ogni momento e da ogni luogo. Questo vale soprattutto per quei siti incentrati sulla vendita e/o conversioni, altrimenti l’utente se ne va dalla concorrenza! Non dimentichiamo che se il sito è orientato verso il mobile, il nostro amico Google ci darà dei punti in più (site rank). A supportare il concetto mobile-friendly arrivano anche le AMP(Accelerate Mobile Pages, https://www.ampproject.org/, un progetto open source dedicato al web e mobile). Nell’articolo di Davide De Maestri un approfondimento sui plugin AMP dedicati a WordPress.
- Keyword semantiche e latenti: LSI (latent semantic indexing keywords), una tecnica di SEO “onpage”, prevede l’utilizzo di parole chiave latenti, ovvero dei sinonimi (delle parole chiave principali) che aiutano a diversificare il contenuto che andremo a creare. Un esempio di come queste parole vengono rappresentate si può fare digitando nella barra di ricerca di Google, che ci darà varie “declinazioni” della parola. I contenuti di qualità sono benefici per il nostro business e va da sé che debbono essere unici, che invoglino gli utenti a condividerli, contribuendo così a creare un pubblico “fedele” al nostro prodotto, marca, ecc. Naturalmente se dovete scrivere dei contenuti SEO-Friendly fatelo fare da un professionista del settore!
- Meta Description: implementare correttamente i meta tag description del sito (“cosa facciamo, chi siamo, ecc….”) per ogni pagina che si vuole indicizzare. Se si fa su tutte ancora meglio. I tag keyword non vengono quasi più considerati per cui si può tralasciare di compilarli. Ai meta-tag description corrispondono quelle porzioni di testo che visualizziamo nelle SERP, ovvero le cosiddette snippet, sotto al titolo della pagina o del sito.
- Organizzazione delle URL: pulizia e ordine sono le parole chiave! Meglio una URL tipo www.nomesito.com/web-design-seo che www.nomesito.com/12345566=?reAbc! Ciò influisce su Google e sul punteggio che ci darà. Spesso si vedono siti fatti con CMS e altri linguaggi (joomla!, wordpress, ecc) che riportano link illeggibili oltre che impossibili da ricordare. E poi il cliente si domanda “perché non mi trovano”?
- Velocità di caricamento del sito web: utilizzare un codice pulito e cercare di mantenerlo tale. Una buona struttura – ma non solo – lo rende più veloce nel caricamento, un sito più veloce a caricarsi (e gradevole da navigare) è più facile che attragga l’utente e ne migliori l’esperienza, ci può dare maggiori possibilità di conversione che a noi tanto interessano. Per controllare la velocità di caricamento si può utilizzare lo strumento Google Page Speed che ci permette di controllare tutti questi parametri e quali migliorie adottare.
- Protocollo HTTP/2: una delle recenti novità è questo nuovo standard proposto nel 2014 e creato proprio per migliorare e ottimizzare le connessioni nella rete tra siti e architetture web, quindi di migliorarne le performance.
- Javascript e plugin per CMS: anche per i motivi di cui sopra, evitare di utilizzare troppi script o plugin – nel caso dei CMS – che lo rallentano, o lo rendono troppo pesante. I motori di ricerca non amano un utilizzo esagerato di javascript. Consideriamo anche che in alcune zone del nostro paese la connessione internet ancora stenta a essere molto performante.
- Informazioni chiare e semplici, sembra banale eh? Diamo all’utente la possibilità di trovare le informazioni che lui cerca senza farlo impazzire e diamogli le istruzioni in pochi passi, per fargli fare ciò che ci chiede o noi desideriamo che faccia.
- Backlinks abuse: ricordarsi di non abusare di backlinks e soprattutto che siano di qualità, provenienti da siti con un ottima reputazione, e ogni tanto verificare che funzionino.
- Pulizia del codice: troppo codice inutile impatterà negativamente sulla scansione della pagina da parte dei motori di ricerca, che potrebbero comprenderlo male con conseguenze sulla SEO e sul caricamento dello stesso. Sarebbe buona norma utilizzare file compressi, come accade coi file CSS e Javascript (i cosiddetti “minified”).
- Flash: sembra strano, ma tanti siti ancora sono basati interamente su Flash, non essendosi aggiornati agli standard odierni, quindi se proprio va utilizzato, che lo si faccia limitatamente.
- Navigazione semplice, per tutti: con l’avvento del mobile è di prioritaria importanza e di stili idonei da utilizzare ce ne sono moltissimi, come la barra laterale a scomparsa (off canvas menu), l’hamburger (!), la lista, eccetera. L’importante è renderlo gradevole all’utente, con i link alle pagine appropriate e con un occhio di riguardo ai nostri amici motori di ricerca.
- CSS Sprite: utilizzato specialmente per le icone, raggruppa immagini in una unica, ottimizando così anche il caricamento delle stesse e la leggerezza del file, e riducendo lo stress al server che ospita il sito.
- Pagine stampabili: un sito web le cui pagine risultano gradevoli e leggibili anche stampate è una cosa molto gradita agli utenti. Quante volte vi è capitato di stampare una pagina tutta scomposta e magari in più fogli? Un esempio lo si trova in molti siti di cucina, per stampare le ricette.
- Web design reattivo o responsive: dobbiamo cercare di contemplare il maggior numero di risoluzioni possibili, sia per dispositivi mobili sia per computer desktop.
- Validazione HTML5 + CSS3: un codice validato e quindi che soddisfi gli standard odierni è un punto a favore per il nostro sito web ed è sinonimo di qualità nella produzione del codice.
- Immagini leggere e ottimizzate (e con il tag alt descrittivo): le immagini debbono essere ottimizzare e alleggerite quanto basta per poter essere caricate e scaricate con facilità sia dall’utente sia dai server.
Queste elencate sono le “best practice” da seguire per realizzare un sito SEO friendly. Chiaramente non tutto si esaurisce qui: numerose infatti sono le pratiche da adottare per posizionare un sito, migliorarne la visibilità eccetera.
E il tuo sito è pronto per affrontare la sfida? Se hai ulteriori suggerimenti, postali nei commenti!
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